Appartamento o stanza in affitto: quanto costa vivere a Bari e perché è difficile trovare casa

La ricerca di un alloggio in affitto a Bari è diventata negli ultimi anni un percorso a ostacoli. Famiglie, studenti universitari e lavoratori fuori sede si trovano spesso di fronte a un duplice problema: canoni sempre più elevati e un’offerta limitata, soprattutto per i contratti a lungo termine.
Un mercato in tensione
Il fenomeno non è nuovo, ma si è accentuato a partire dal boom turistico e dalla diffusione delle locazioni brevi. Molti proprietari, attratti dalla prospettiva di guadagni più alti, hanno preferito destinare gli immobili ad affitti di pochi giorni o settimane tramite piattaforme online, riducendo così il numero di abitazioni disponibili per chi cerca soluzioni stabili.
A questo si aggiungono altri fattori:
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Immobili sfitti o inutilizzati, spesso per mancanza di ristrutturazioni o per questioni ereditarie irrisolte;
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Aumento della domanda da parte di studenti fuori sede (Bari ospita oltre 60mila universitari, di cui una quota significativa non residente);
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Crescente flusso di lavoratori provenienti da altre regioni e dall’estero;
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Rincari generalizzati legati all’inflazione e al costo della vita.
Il risultato è un mercato dove la disponibilità di appartamenti e stanze è inferiore alle richieste reali, con un conseguente aumento dei prezzi.
Quanto costa affittare casa a Bari
I canoni variano sensibilmente in base alla zona e alla tipologia di immobile. Secondo le più recenti rilevazioni di mercato:
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Centro Murattiano e Umbertino: i monolocali superano facilmente i 600-650 € al mese, mentre i bilocali oscillano tra 750 e 900 €.
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Poggiofranco e Carrassi: molto richiesti da famiglie e professionisti, con bilocali e trilocali tra 700 e 850 €.
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San Pasquale e Policlinico: quartieri studenteschi per eccellenza, dove una stanza singola si affitta in media tra 250 e 350 €, con interi appartamenti a 650-800 €.
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Quartieri periferici (Japigia, San Paolo, Stanic): prezzi più accessibili, con bilocali anche a 550-600 €, ma spesso a fronte di minore efficienza dei collegamenti o qualità abitativa.
Per le famiglie, trovare un quadrilocale a costi sostenibili è sempre più complicato: i canoni superano spesso i 1.000 € mensili, limite proibitivo per molti nuclei monoreddito.
📌 Nota: i valori riportati sono stime indicative, elaborate sulla base di annunci immobiliari e rilevazioni di mercato aggiornate al 2025. Gli importi effettivi possono variare in relazione a caratteristiche dell’immobile, posizione e tipologia di contratto.
Studenti e lavoratori fuori sede: una sfida continua
Gli studenti dell’Università di Bari e del Politecnico denunciano da anni la scarsità di alloggi. Nonostante l’ampliamento dei posti letto negli studentati, la richiesta supera di gran lunga l’offerta. Questo spinge molti giovani a condividere appartamenti, affrontando spese che incidono pesantemente sui bilanci familiari.
Anche per i lavoratori fuori sede – spesso con contratti a tempo determinato – accedere a un affitto lungo può risultare difficile. Non di rado i proprietari preferiscono contratti brevi o formule transitorie, considerate meno rischiose.
Cosa si può fare
Il problema della casa a Bari è complesso e non può essere risolto da un singolo intervento. Alcune possibili azioni:
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Incentivare i contratti a canone concordato, che prevedono agevolazioni fiscali per i proprietari e canoni calmierati per gli inquilini;
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Favorire il recupero degli immobili sfitti, anche tramite sgravi e agevolazioni per ristrutturazioni;
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Rafforzare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, oggi insufficiente a coprire le esigenze delle famiglie in difficoltà;
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Promuovere forme di garanzia pubblica a tutela dei proprietari, per ridurre la paura di morosità.
Conclusioni
Affittare un appartamento o anche solo una stanza a Bari è diventato difficile e costoso. Le famiglie faticano a trovare soluzioni adeguate, mentre studenti e lavoratori fuori sede affrontano una concorrenza crescente.
L’APPC continua a sottolineare l’importanza di un mercato equilibrato: i proprietari devono essere messi nelle condizioni di offrire i propri immobili con serenità, usufruendo di garanzie e incentivi, mentre gli inquilini devono poter accedere a canoni sostenibili.
Solo un impegno congiunto tra istituzioni, associazioni e cittadini potrà restituire alla città un mercato delle locazioni più equo e inclusivo.